Durante la notte italiana tra domenica 24 e lunedì 25 febbraio si è tenuta la 91esima edizione degli Academy Awards, più comunemente noti come premi Oscar. Un’edizione quasi surreale per la completa mancanza di entertainment: l’assenza di un conduttore primario, dopo le dimissioni di Kevin Hart, nella bufera mediatica per i tweet omofobi di una decina d’anni fa, la scelta di non ricorrere alla classica ouverture d’impatto che rompesse il ghiaccio (chi si ricorda il magnifico numero di Neil Patrick Harris agli Oscar 2015?) e la fretta di concludere la cerimonia – premieremo quattro categorie durante la pubblicità, anzi no ma vediamo di fare in fretta – hanno gravato non poco sull’intera cerimonia, il cui unico highlight, dal punto di vista puramente intrattenitivo, è la commovente performance di Shallow, cantata da Bradley Cooper e Lady Gaga, la quale, com’era prevedibile, si aggiudica anche la statuetta per la miglior canzone.
Il premio di miglior film se l’è portato a casa Green Book: tuttavia, della vera (ma neanche tanto) storia del jazzista Don Shirley, si è parlato relativamente poco. Ci ricorderemo di quest’edizione come l’anno dell’assoluto trionfo di Roma, anzi, di Alfonso Cuarón, che si porta a casa ben tre statuette, da aggiungere alla quarta, aggiudicata nel 2014 per Gravity, della vittoria di Spike Lee, che sfoggia un sobrio abito viola in omaggio a Prince, per la miglior sceneggiatura non originale (BlackKklansman), di Rami Malek e della sua celebrazione della diversità nel suo acceptance speech e del sottovalutatissimo Mahershala Ali, che dal 2017 a oggi ha vinto due Oscar, eguagliando il bottino che un altro grande attore afroamericano, Denzel Washington, ha ottenuto in trent’anni di carriera. Se c’è qualcosa che gli Academy Awards di quest’anno hanno mostrato è che non serve dare il “contentino” alle minoranze, perché riescono benissimo da sole a far emergere le loro eccellenze.
A tal proposito, Black Panther si porta a casa, a sorpresa, i premi per la miglior scenografia, colonna sonora e costumi. Evitando sterili – e soprattutto inutili, dal momento che l’Academy si è già pronunciata – polemiche su chi meritasse la vittoria, è evidente come il voto della giuria, quest’anno, abbia premiato l’innovazione: gli artisti dietro il primo cinecomic per incassi hanno saputo unire con coerenza il rispetto dell’ancestrale cultura rituale dell’immaginario regno di Wakanda con la modernità del mondo contemporaneo, sia nelle ambientazioni, sia nell’aspetto dei personaggi, sia nella colonna sonora dello svedese Ludwig Göransson, coadiuvato dalla fondamentale mano del rapper americano Kendrick Lamar, con le sue tracce di hip-hop sperimentale, innervato di soul e sonorità tribali.
In un’edizione che sembra premiare l’audacia e la rottura rispetto alla tradizione, soltanto La favorita è rimasta fuori dai festeggiamenti: nonostante l’importantissima e meritatissima statuetta per la miglior attrice protagonista assegnata a Olivia Colman, che nel film interpreta la regina Anna – con buona pace di Glenn Close e delle sue sette nomination senza vittorie –, nessun altro premio ha seguito le nove restanti candidature per il film di Yorgos Lanthimos. La pellicola è uno spaccato sugli intrighi politici che intessono la vita di corte dell’Inghilterra settecentesca, una società matriarcale dove Emma Stone e Rachel Weisz, le due contendenti al ruolo di favorita della regina, si alternano tra predatrice e preda, una Versailles ante litteram, una bolla dalla quale non è possibile uscire – la cui metafora visiva sono i distorcenti fish-eye utilizzati per le inquadrature più ampie – a meno di non essere fatti fuori. Una ventata d’aria fresca per il genere dei film in costume, scandagliato dalla lente dell’estetica visionaria del regista greco. Ma il tempo è galantuomo e, sicuramente, Yorgos avrà la possibilità di rifarsi.
Di seguito, tutte le categorie e le nomination. Sottolineati, i vincitori.
Miglior film
Green Book
A Star Is Born
Black Panther
BlacKkKlansman
Bohemian Rhapsody
La favorita
Roma
Vice – L’uomo nell’ombra
Migliore regia
Alfonso Cuarón – Roma
Yorgos Lanthimos – La favorita
Spike Lee – BlacKkKlansman
Adam McKay – Vice – L’uomo nell’ombra
Paweł Pawlikowski – Cold War
Migliore attore protagonista
Rami Malek – Bohemian Rhapsody
Christian Bale – Vice – L’uomo nell’ombra
Bradley Cooper – A Star Is Born
Willem Dafoe – Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità
Viggo Mortensen – Green Book
Migliore attrice protagonista
Olivia Colman – La favorita
Yalitza Aparicio – Roma
Glenn Close – The Wife – Vivere nell’ombra
Lady Gaga – A Star Is Born
Melissa McCarthy – Copia originale
Migliore attore non protagonista
Mahershala Ali – Green Book
Adam Driver – BlacKkKlansman
Sam Elliott – A Star Is Born
Richard E. Grant – Copia originale
Sam Rockwell – Vice – L’uomo nell’ombra
Migliore attrice non protagonista
Regina King – Se la strada potesse parlare
Amy Adams – Vice – L’uomo nell’ombra
Marina de Tavira – Roma
Emma Stone – La favorita
Rachel Weisz – La favorita
Migliore sceneggiatura originale
Green Book
La favorita
First Reformed – La creazione a rischio
Roma
Vice – L’uomo nell’ombra
Migliore sceneggiatura non originale
BlacKkKlansman
La ballata di Buster Scruggs
Copia originale
Se la strada potesse parlare
A Star Is Born
Miglior film straniero
Roma (Messico)
Un affare di famiglia (Giappone)
Cafarnao (Libano)
Cold War (Polonia)
Opera senza autore (Germania)
Miglior film d’animazione
Spider-Man – Un nuovo universo
Gli Incredibili 2
Ralph spacca Internet
Mirai
L’isola dei cani
Migliore fotografia
Roma
Cold War
La favorita
Opera senza autore
A Star Is Born
Migliore scenografia
Black Panther
La favorita
First Man – Il primo uomo
Il ritorno di Mary Poppins
Roma
Miglior montaggio
Bohemian Rhapsody
BlacKkKlansman
La favorita
Green Book
Vice – L’uomo nell’ombra
Migliore colonna sonora
Black Panther
BlacKkKlansman
L’isola dei cani
Il ritorno di Mary Poppins
Se la strada potesse parlare
Migliore canzone
Shallow (A Star is Born)
All the Stars (Black Panther)
I’ll Fight (RBG)
The Place Where Lost Things Go (Il ritorno di Mary Poppins)
When a Cowboy Trades His Spurs for Wings (La ballata di Buster Scruggs)
Migliori effetti speciali
First Man – Il primo uomo
Avengers: Infinity War
Ritorno al Bosco dei 100 Acri
Solo: A Star Wars Story
Miglior sonoro
Bohemian Rhapsody
Black Panther
First Man – Il primo uomo
Roma
A Star Is Born
Miglior montaggio sonoro
Bohemian Rhapsody
Black Panther
First Man – Il primo uomo
A Quiet Place – Un posto tranquillo
Roma
Migliori costumi
Black Panther
La ballata di Buster Scruggs
La favorita
Il ritorno di Mary Poppins
Maria regina di Scozia
Miglior trucco e acconciatura
Vice – L’uomo nell’ombra
Border – Creature di confine
Maria regina di Scozia
Miglior documentario
Free Solo
Hale County This Morning, This Evening
Minding the Gap
Of Fathers and Sons
RBG
Miglior cortometraggio documentario
Period. End of Sentence.
Black Sheep
End Game
Lifeboat
A Night at the Garden
Miglior cortometraggio
Skin
Detainment
Fauve
Marguerite
Madre
Miglior cortometraggio d’animazione
Bao
Animal Behaviour
Late Afternoon
One Small Step
Weekends
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