PURE IO PURE TE

PURE IO PURE TE

Strano.

Eppure piace.

Perché?

La risposta è molto semplice: perché parla a tutti gli uomini; a me, a te… e pure a lui.

Lo spettacolo “SCARABOCCHI”, firmato dal regista Andrea Fazzini, nasce dalla collaborazione tra i dissacratori e nichilisti “Scarabocchi” di Maicol&Mirco e il Teatro Rebis che ha interpretato, interiorizzato e poi reso pubbliche le battute dei fumetti originali.

Tutto si costruisce intorno a un triangolo di persone, o meglio di scarabocchi: esseri umani minimamente abbozzati, inesistenti… personaggi che si plasmano e si forgiano nell’esperienza di ogni singolo spettatore. Essi non hanno una storia; né passato né futuro.
Esiste unicamente e tristemente un vuoto presente che attraverso il nulla cerca disperatamente una via di uscita da un drammatico tunnel, che è quello della vita.

Una musica precede l’adrenalinica accensione delle luci. Eppure c’è già qualcosa di strano. La musica è distorta, preannuncia già qualcosa di non lineare, una corsa contro il ritmo regolare che più volte si riprende per poi crollare definitivamente.
Finalmente luce ed ecco davanti a noi i 3 scarabocchi: lui, lei e un essere strano che si identifica in un angelo probabilmente caduto da un remoto angolo di cielo. Aspettano. Muti. E dopo lunghi minuti di nulla…

“Che dobbiamo dire?”. “Non lo so”. “Qualcuno può dirmi a che servo? Mi basta anche un indizio”.

Ed è proprio in queste tre iniziali battute che si riassume l’intera filosofia dello spettacolo; si potrebbe quasi già chiudere il sipario, se non fosse che questo non sapere è il punto di partenza per una drammatica e beckettiana ricerca: di sogni, di felicità, di amore, di soldi, o di vita?

“SCARABOCCHI” vuole raccogliere e assemblare i pezzi del puzzle disegnati da Maicol&Mirco per mostrare un unico, meraviglioso, e insieme spaventoso e puro ritratto di noi stessi: miseri esseri umani, che siamo come marionette. Siamo costretti a vivere, senza nemmeno che ci sia stato chiesto il permesso. Siamo forzati a correre, cadere, inciampare, riprenderci e precipitare in una buia fossa del dolore.
Quella che viene messa in scena è un’umanità risibile, povera, sudicia e guasta, la quale è dominata dal colore rosso della Vergogna che l uomo prova nel vedersi riflesso allo specchio.

Ed è proprio lo slogan “FUORI L’UOMO DALLA STORIA” a chiudere lo spettacolo, come una sorta di augurio finale per la natura umana, nella speranza che riesca a evadere ed erompere dal corso uniforme e costante della Storia.

con un cast d’eccezione: Meri Bracalente, Sergio Licatalosi, Fernando Micucci
drammaturgia e regia: Andrea Fazzini
scenografie: Cifone
musiche: Maestro MAT64
grafica: Roberto Montani

 

Proprio perché è uno spettacolo universale, che si rivolge a ogni essere umano, segnatevi sull’agenda i prossimi appuntamenti:
“SCARABOCCHI” Sabato 21 aprile alle 21.00, ad Aversa (CE) presso Nostos Teatro.

E se siete desiderosi di approfondire gli “Scarabocchi”, non potete perdervi “Il papà di Dio”, tratto dall’omonimo romanzo a fumetti di maicol&mirco (Edizioni Bao ublishing), dal 22 al 28 aprile Presso il Teatro Area Nord di Napoli.
Infine, per i curiosi lascio il link della pagina FaceBook e del sito Web https://www.facebook.com/GliScarabocchiDiMaicolmirco/

http://www.gliscarabocchi.com/

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