Questa è una storia strana, e parla di una fattoria, di una forgia, di ferri e chiodi da cavallo e coltelli, di un re e di una città. No, non è una fiaba dei fratelli Grimm, è la storia di un rituale che ha luogo invariato da otto secoli ogni anno ad inizio inverno in Inghilterra, la cerimonia dei Quit Rents. In paesi dove esiste ancora la monarchia è infatti facile imbattersi in tradizioni vecchie di centinaia di anni ancora in vita, fatte di costumi tradizionali, strani gesti e anacronistici riferimenti legali. E nessun paese europeo sorpassa il Regno Unito in questo campo. Con un sistema istituzionale e sociale rimasto pressoché invariato nelle sue forme fondamentali dal medioevo (al netto anche del decennio della dittatura di Oliver Cromwell), il reame di sua maestà ha retto il passare dei secoli senza per questo abbandonare quelle peculiarità che lo rendono allo stesso tempo interessante e bizzarro, soprattutto se il visitatore viene da un paese repubblicano. Una di queste è appunto la cerimonia dei Quit Rents (i Redditus Quieti erano nel medioevo affitti che liberavano chi li pagava dalle obbligazioni tipiche del sistema feudale). Piccola nota: essendo un paese senza costituzione scritta e con un sistema legale con fondamenti praticamente medioevali, tutta la terra, edificabile o meno, appartiene in ultima istanza al monarca.
All’inizio del periodo invernale, dunque, durante una cerimonia in un’aula della Royal Court of Justice, la città di Londra paga l’affitto alla regina. La cerimonia è la stessa da otto secoli. La città consegna una roncola, un’ascia, sei ferri di cavallo di grandi dimensioni e 61 chiodi a Barbara Janet Fontaine, la Queen’s Remembrancer, il più antico ruolo giudiziario in Inghilterra. Questo fu creato nel 1164 da re Enrico II per tenere memoria di tutto ciò che era dovuto alla corona da parte dei sudditi, e fino al 1882 chi lo ricopriva aveva voce in capitolo presso il ministero delle finanze.
Nel caso dei quit rents, il Remembrancer presiede il pagamento dell’affitto dovuto per due proprietà da tempo immemore, dal 1235 in un caso, quello di una fucina e almeno dal 1211 nell’altro, un pezzo di brughiera. Nessuno sa esattamente dove si trovino queste due proprietà, ma per centinaia di anni la città ne ha pagato l’affitto. Il dovuto, tuttavia, non è cambiato: gli stessi oggetti sono stati consegnati al monarca in carica per secoli. Il Remembrancer indossa la sua parrucca giudiziaria (indossata ancora da avvocati e giudici durante i processi) sotto un cappello a tricorno nero. Lui o lei siede ad un tavolo coperto da un drappo a scacchi (exchequered), da cui il nome Exchequer per il ministero delle finanze. In epoca medievale, i quadrati sul telo erano usati, insieme agli abachi, per tenere un conteggio degli affitti dovuti e di quelli pagati (di colore diverso).
L’affitto più antico viene pagato per un pezzo di terra che dovrebbe essere nella contea di Shropshire, lontano da Londra centinaia di chilometri. Conosciuta come “the Moors”, la sua esatta posizione è stata dimenticata molto tempo fa (sebbene nel 1980 l’allora sindaco di Londra, Peter Gadsden, per questioni legali dovette scegliere un pezzo di terra qualsiasi nella zona). L’affitto per i Moors è costituito da un roncola – uno strumento simile a un coltello usato in agricoltura – e da un’ascia. La prima dovrebbe essere non affilata: uno dei primi riferimenti medievali afferma che dovrebbe “piegarsi nel tagliare del formaggio“. Circa tre secoli dopo che questa rendita fu registrata per la prima volta, tuttavia, lo standard era cambiato: la roncola dovrebbe essere in una tale condizione da dover colpire una nocciola di un anno e fare “un piccolo o insignificante segno”. L’ascia, d’altro canto, dovrebbe essere affilata. L’attuale versione della cerimonia mette alla prova entrambi uno dopo l’altro: in primo luogo, il rappresentante della città usa la roncola per incidere una pila di pezzi di legno. Dopo che l’attrezzo si è dimostrato inefficace, è il turno dell’ascia che dovrebbe spaccare rapidamente lo stesso legno. Al che il Remembrancer esclama “Good service”.
Il secondo “quit rent” è per un pezzo di terra più vicino alla City. Nel quartiere di quelle che sono oggi le Royal Courts of Justice, nel 13° secolo i Plantageneti tenevano dei tornei durante il quale i cavalieri avevano bisogno di aiuto per riparare l’armatura e la zoccolatura dei loro cavalli. Per questo fu stilato un contratto d’affitto su di un pezzo di terra adiacente per creare una fucina. In un altro documento, di poco successivo, la versione è un po’ diversa, il compito del personale della fucina era di risistemare i cavalli dei Cavalieri Templari. È possibile che entrambe le storie siano vere poiché, con la Temple Church in fondo alla strada, quei cavalieri sarebbero stati gli ovvi clienti del maniscalco. La fucina è ormai scomparsa, ma l’affitto rimane lo stesso: sei ferri di cavallo e 61 chiodi (non si sa il perché di quello in più). I ferri di cavallo, che sono vecchi di secoli, sono giganti e sempre gli stessi (infatti dopo una giornata passata nell’ufficio della regina vengono resi alla città per l’anno successivo). Dopo essere stati contati e analizzati il Remembrancer escalma “Good number”. La cerimonia termina con un lungo discorso sulle relazioni amichevoli tra la corona e la città di Londra e sull’opportunità di continuare a pagare quanto dovuto.
Questi due “quit rents” non sono gli unici dovuti ogni anno alla corona. Nel caso di Londra, la città deve ogni anno anche un canone di 11 sterline d’oro per la giurisdizione sulla città di Southwark, il borough in cui si trovano il Globe Theatre di Shakespeare e il Tate Modern, per un editto del 1240 seguito da uno “aggiornato” del 1550. Qui il video della cerimonia, caricato su YouTube.
Al di fuori di questi, i proprietari terrieri in giro per il paese hanno degli obblighi bizzarri, ancora del tutto legali, per una larga varietà di affitti: un secchio o una palla di neve in primavera, tre rose rosse, una piccola bandiera francese, una lancia con cui si è catturato un salmone. Alcuni affitti devono essere pagati solo se il re o la regina visitano la proprietà: l’affittuario deve fornire alla corona un letto di paglia, in un caso, o, in un altro, una rosa bianca, ricordo della guerra delle rose.
Il proprietario di un’isola delle Highlands scozzesi mantiene il diritto sulla sua proprietà a condizione che, se il monarca è in visita, debba “cavalcare in direzione del mare finché l’acqua non arriva a lambire la sella per incontrare il suo sovrano”. Un altro deve duellare con la spada contro chiunque il re voglia in quel momento. Forse il migliore di si sia a conoscenza è questo: tre bicchieri di Porto a Capodanno da donare al fantasma della nonna del monarca in carica.
Se nel pagare l’affitto di una camera in centro a Londra vi sembra che dobbiate vendere un organo vitale, immaginate il poveretto che deve riuscire a trovare una palla di neve in primavera da donare al sovrano in visita.