Paesaggio 1742-1744

I Capricci di Canaletto

 

Capriccio: voglia improvvisa e bizzarra.

Bizzarro non è certo un aggettivo che avreste mai pensato di leggere in un articolo sul vedutista Canaletto, i cui quadri più famosi, infatti, sono contraddistinti da una limpida prospettiva e da una attenzione al dettaglio che sembra lasciare poco spazio all’incerto. Eppure l’utilizzo di questo termine non è una licenza poetica così insensata, infatti, Antonio Canal, Venezia classe 1697, sembra a ben guardare un artista che ha a che fare con il bizzarro più di quanto non sembri.

Bizzarro prima di tutto sappiamo essere stato il suo carattere. Dalle lettere di amici, datori di lavoro e dai testi dei cronisti dell’epoca apprendiamo che, fin da giovane, fu di carattere piuttosto indisponente e provocatorio.

Ma Bizzarro fu anche il suo saper essere fuori dagli schemi con un’ insolita conformità. Figlio di uno scenografo, intorno al 1719, infatti, abbandona il mestiere di famiglia per divenire pittore, salvo poi specializzarsi come vedutista ovvero nella tipologia di pittura più affine al mestiere del padre. Si può dire dunque che è vero che la mela non cade poi così lontana dall’albero.

Bizzarro è infine il suo sguardo sulla realtà: talvolta conquistato dalla fantasia come accade nei capricci o altrettanto affascinato dalla limpida realtà delle vedute, siano esse veneziane, romane o inglesi.

Abbazia Westminster il corteo dei cavalieri dell'Ordine del Bagno 1749
Abbazia Westminster il corteo dei cavalieri dell’Ordine del Bagno 1749

Di fronte a tali bizzarrie non stupisce quindi che io abbia scelto di proporvi oggi un’opera che appartiene ad un gruppo di “vedute ideate”  nelle quali il pittore si lascia coinvolgere dalla fantasia, mescolando edifici architettonici differenti a ricordi di luoghi visitati.

Paesaggio 1742-1744
Paesaggio 1742-1744

Siamo negli anni quaranta del Settecento quando l’attività di Canaletto vive un momento di difficoltà legato allo scoppio della guerra di secessione austriaca. La mancanza di uno stato di pace, infatti, riduce visibilmente l’ingresso nella Serenissima di giovani turisti aristocratici provenienti da diverse parti d’Europa, intenti nella pratica del Grand Tour. Erano questi infatti i principali acquirenti delle opere del Canaletto che venivano acquistate come una sorta di costosissimi souvenir. Forse più libero dall’incombenza di scadenze e commissioni l’artista riprende in questi anni a dipingere capricci, ovvero paesaggi di fantasia in cui sono inseriti rovine e monumenti antichi liberamente inventati, genere che aveva amato molto in gioventù, in particolare durante il trascorso romano.

Nel “Paesaggio” composto tra il 1742 e il 1744 emergono infatti i colori tellurici degli esordi nonché la stessa città di Roma colta attraverso diversi richiami architettonici come la cupola azzurra della basilica di San Pietro oppure l’arco di trionfo ispirato ai Fori romani. Personalmente ritengo possano essere considerate indizio di uno spazio di stampo esplicitamente romano anche le poche figure che fanno da contorno alla veduta irreale, dalle suggestioni quasi mitologiche. Esse si distinguono in modo netto dai personaggi delle vedute veneziane, opulenti signori o vivaci marinai, in quanto ritratte come dei pellegrini contraddistinti dall’attributo del bastone, utilizzato per sostenere lunghe camminate e per difendersi dalle minacce. Singolare risulta il personaggio che di spalle all’osservatore si appoggia ad una delle colonne del maestoso arco con aria mesta, assorto a leggere una didascalia o in una forma di contemplazione a noi preclusa.

Sebbene si tratti di un capriccio, di un gioco di fantasia, Canaletto non perde quella chiarezza descrittiva che determina il suo successo. Grazie all’impiego appropriato di colori puri di tonalità chiara l’artista riesce, infatti, a simulare una luce estremamente tersa in grado di colpire in modo netto tutte le componenti della scena: le fronde verdi che si fanno strada tra i mattoni delle rovine, il bianco frammento di cornice alle spalle dei viandanti, le assi di legno che emergono da una architettura in disfacimento…

paesaggio particolare sx
paesaggio particolare sx
Pantheon
Pantheon

IMMAGINI:

(Canaletto, “Paesaggio”, Venezia Gallerie dell’Accademia, Collezione Siviero, 1742-1744, Olio su tela cm87,5 x 120,5)

(Canaletto “Abbazia Westminster e il corteo dei cavalieri dell’Ordine del Bagno”, Londra Westminster Abbey, 1749, Olio su tela, cm101,6 x 101,6)

Consiglio sempre di andare a vedere le opere dal vivo, non solo perché è il modo migliore di esperire l’arte ma anche perché molto spesso, come in questo caso, è difficile trovare immagini digitali che rispecchino al 100% i colori dei quadri originali.

Claire

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