Dopo mesi di duro lavoro lo posso dire con sicurezza: portare Dracula a teatro lo possono fare solo due tipi di persone, quelle molto incaute e quelle con la giusta dose di arroganza.
Perché? Perché ci sono cento buone ragioni per cui possa “toppare” e poche perché possa essere un successo. Why? Why? Why? Perché Dracula l’hanno fatto in tanti, probabilmente in troppi. Il romanzo ha avuto diversi prequel, sequel, riletture, rianalasi, ufficiali e soprattutto non ufficiali. Al cinema è forse il personaggio più messo su pellicola di tutti i tempi, apparendo in oltre cento film diversi. A teatro, da Broadway fino a Segrate, lo stesso. Per non parlare del “vampirismo” in generale, che da Twilight in poi ha un po’ annoiato, soprattutto nella deriva sentimentalona.
Il Dracula Birbante, in scena a Milano (Teatro Silvestrianum, 8 e 9 Maggio ore 20.30, evento prossimo al lancio) nasce dalla testa, e ancor prima dal cuore mio e da quello di Chiara Verga. Due ragazzi che hanno amato profondamente il romanzo originale, che hanno adorato il film di Coppola e che hanno parlato dell’argomento fino allo sfinimento. Alla fine, non abbiamo resistito, il Dracula si farà.
Non è nella mia natura andare a elencare buoni motivi per cui vedere lo spettacolo ma solo darvi qualche anticipazione su com’è strutturato, su cosa verreste a vedere e sulla genesi dell’opera.
Le buone intenzioni
Siamo partiti da una Promessa Solenne, non tradire lo spirito originale di Stoker. Un lavoro svolto quindi con rispetto assoluto. Però, nemmeno riprendere pedissequamente il libro, che altrimenti chi già l’ha letto si fa due maroni così. Allora, una storia fedele all’originale ma al contempo nuova. Come l’abbiamo fatto? Conservando i momenti fondamentali del libro, raccontando storie nuove e sottotrame diverse da quelle dove Stoker lasciava “buchi” (Il passato di VanHelsing, ad esempio) e cambiando solo pochi passaggi dell’originale. Una storia quindi nuova ma al contempo fedele.
Il tema della dannazione
Dopo le allegre avventure dell’assassina del baule, della povera famiglia Goodfellow, dopo che abbiamo visto notti parigine condite con eterosessuali che girano film porno amatoriali gay mentre mamme giganti chiacchierano dal cielo abbiamo giustamente pensato di rimpiombare nelle oscure atmosfere di Kalissa Faust che tanto abbiamo nel nostro DNA. Non solo Dracula ne riprende atmosfere e scelte tecniche (torneranno le proiezioni, a cura di un ispirato Niccolò Bianchi, scene di ballo, tanto fumo e quant’altro) ma persino la trama, creando di fatto un secondo capitolo di una immaginaria “quadrilogia della dannazione” che iBirbanti vorrebbero inscenare nel corso degli anni.
Attori
Nell’arco delle prove, mentre mi trovo a guardare in faccia alcuni dei miei attori, non riesco a non pensare “sono nati per questo ruolo”. Filippo Bottini per primo, un Conte Vampiro dotato di un’eleganza che rimanda ai Dracula in bianco e nero, ma non solo, Chicco Dossi nel ruolo di Jonathan Harker o Pierpaolo Ciracì nel ruolo di Renfield.
Tra i debutti da segnalare abbiamo la prima performance di Giulia Stark nel gruppo, nel ruolo di Lucy, insieme alle “promozioni” di Jacopo Paoli e di Silvia Carbone rispettivamente nei più importanti ruoli di Quincey Morris e della madre di Lucy.
Oltre al sottoscritto, tornano sul palco anche Chiara Verga, Francesco Bottini, Gabriele Zaffarano e Alessandra Viganò.
Made in Birbants
Una ragione di vanto, per noi, è farci tutto in casa. Lo sforzo tecnico dello spettacolo è enorme, il lavoro di Maria, Ludovica, Luigi, Alessia e Niccolò rende giustizia all’importanza dell’opera, che pure un po’ spaventa tutti. Una menzione speciale deve però andare al maestro Jacopo Croci, le cui composizioni musicali originali regalano all’opera un’atmosfera del tutto particolare.
Infine
Tornando al quesito iniziale, siamo arroganti o incauti? Io la risposta non riesco a darvela, credo sinceramente che il percorso artistico, mio e di questo straordinario gruppo sia sempre stato all’insegna di una totale mancanza di cautela e, perché no, anche della giusta dose di arroganza. Siamo nati mettendo sul palco una bambola gonfiabile, una suora e il Grande Nascondini, poi il Diavolo con le calze a rete il Pagliaccio, più avanti abbiamo giustamente insegnato agli inglesi come si deve mettere in scena il Faust di Marlowe nel terzo millennio, fino alle più recenti alghe blu-verdi di Bob, alle donne di Broadway con l’accento di Bologna e alle chou-chou di Parigi. Se non avete capito nulla di questo paragrafo, siete persone normali.
Quindi sì, siamo sia arroganti che incauti, per questo siamo convinti che portare Dracula a teatro sia una grande idea.
PS
Se l’articolo vi è sembrato strano o difficile da capire portate pazienza. Per anni ho fatto interviste per iBirbanti dicendo che facevamo teatro dell’assurdo senza sapere cosa volesse dire. Sono fatto così.
iBirbanti presentano: “Dracula”, Teatro Silvstrianum di Milano (via Maffei 29) – 8 e 9 Maggio ore 2030 . Ingresso 10 euro.
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