Esattamente 50 anni fa, l’11 aprile del 1966, veniva registrata la canzone-mito Strangers in the night, un mese prima del resto dell’omonimo album. Riproponiamo l’articolo del nostro Leonardo Boni dedicato al capolavoro di Frank Sinatra. Era la fine del 2013, era ancora il BBlog, soprattutto era la rubrica “Monday Jazz Corner”. E, in fondo, anche oggi è un lunedì.
Il Monday Jazz Corner va in scena con il crooner più famoso di tutti i tempi, Frank Sinatra. Rimaniamo quindi nel mondo dei crooner, tanto apprezzato e tanto approfondito nelle puntate precedenti, ma che mai prima di oggi aveva dato spazio al più rappresentativo della categoria.
Si presenta con l’album che contiene successi indimenticabili, nel fulcro della sua carriera, all’apice del successo. E proprio nel momento in cui vedi solo la luce davanti a te, speri che ogni passo che fai in avanti non sia quello che ti conduca alla notte… e Strangers In The Night, fu proprio un bagliore intenso nel bel mezzo di una percorso già illuminato e soleggiato. Partendo dalla canzone stessa, che dire… arrangiamento subito riconoscibile, violini che impazzano per l’inno alla gioia della musica jazz, della musica romantica, della classe sopraffina. Il tutto coronato dal timbro vocale di Sinatra, inconfondibile, indescrivibile, perfetto.
La costruzione dell’album è affidata a Nelson Riddle, sempre al fianco di Sinatra nell’orchestrazione delle sue opere. La sua presenza, insieme a quela di Don Costa, fu determinante nella carriera di Sinatra, grazie alle loro capacità di esaltare la combinazione Big Band / The Voice.
Si differenzia dagli altri crooner perché fu lui a mettere le basi dello stile, dell’impostazione vocale, della classe-cantando, dell’intrattenimento musicale. Si capisce subito che c’è qualcosa di immenso nel suo talento e nella sua capacità di interpretare musica classica, più che jazz.
Non si parla di tenori, di soprani, o di opere liriche… si parla di vivere interpretando una base con naturalezza e spontaneità, senza studiare, senza seguire particolari standard interpretativi… questo è Sinatra, parla con le canzoni, e parla come canta. Questo differenzia un crooner da uno che ci prova. Il suo modo di cantare è sicuro, rilassato, ed assolutamente coinvolgente. Se poi si aggiunge una discreta carriera di attore con tanto di premio Oscar per attore non protagonista nel ‘54, tutto diventa più semplice!
Provate ad ascoltare Summer Wind e ditemi se non avvertite, nel suo modo di cantare, il vento che gli soffia tra i capelli… ditemi se riuscite a fare a meno di immaginarvelo, quando la canta… impossibile. Questa è la magia del crooner, la magia di Sinatra. Ne immagini i movimenti, i passi, le danze…
Strangers In The Night è il perfetto mix tra jazz e pop… e piace a tutti. Tutti amano Sinatra. Mette tutti d’accordo, come i Beatles, come Miles Davis. Ha rivoluzionato il modo di interpretare Jazz, con disinvoltura, rilassatezza, classe e modi.
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