Busseto è un piccolo paese del parmense che per storia, tradizioni e ospitalità vi stupirà: per me è stato così. Il Touring l’ha insignito giustamente della bandiera arancione. È per assistere al Gran Carnevale Storico della Risata che due domeniche fa ho scoperto questo borgo tanto caratteristico per la sua Rocca duecentesca, una volta dimora dei Pallavicino, che si affaccia su piazza Verdi dove il compositore seduto troneggia al centro e i suoi portici di via Roma, ricchi di locali caratteristici e salumerie con tanti prosciutti appesi. Camminate per questo borgo e respirerete arie di verdiana memoria; nella frazione di Roncole infatti il 10 Ottobre del 1813 nacque l’illustre compositore.
Busseto oggi richiama gente da tutta Italia per il suo Carnevale che vanta una tradizione storica documentata fin dal 1879 anno di nascita della Società del Carnevale.
Partecipare a questo carnevale è un’esperienza unica che non ha eguali con altri ben noti carnevali italiani come quello di Viareggio.
Dei vivaci carri di cartapesta mi ha stupito la grandezza, non li immaginavo così alti. Dietro a queste opere si può ammirare il lavoro minuzioso e continuo dei maestri della cartapesta che già dall’estate precedente iniziano a lavorare nei capannoni alla realizzazione di questi carri.
Questo carnevale attira un pubblico che proviene da lontano, quest’anno a vederlo c’erano anche delle signore dalla Sardegna. Inoltre questi enormi e colorati carri di cartapesta col tempo sono diventati anche meccanici, i personaggi, infatti, muovono le mani, gli occhi, la testa: davvero spettacolare. Quest’anno i soggetti vedevano una grande Mami direttamente rubata da Via col Vento che ospitava sul carro tante signore vestite come lei con tanti capelli ricci; poi c’era un Pellerossa con molte piume colorate, un simpatico cagnone che apriva e chiudeva la bocca con sul dorso Wendy, Gianni, Michele e Peter Pan, un giullare variopinto con tante trombe di ottone, ma sicuramente il più bello di tutti rimaneva un Giuseppe Verdi gigante su un cigno bianco con tanto di cappello nero che dirigeva con le mani.
Il tutto accompagnato da insolite maschere solitarie, majorette,sbandieratori e tanta, tanta allegra musica. Questo splendido borgo vale comunque una visita perché all’interno della Rocca potrete ammirare il Teatro Verdi, un gioiello del mondo dello spettacolo che può ospitare fino 300 persone, finanziato dallo stesso compositore, ma da lui ritenuto un inutile e dispendioso eccesso
tanto che, all’inaugurazione solenne del 15 agosto 1868, quando, per onorarlo, quasi tutte le signore di Busseto vestirono di verde e con loro i signori indossarono cravatte verdi, egli non si presentò. Inoltre visitate anche CASA BAREZZI dove il compositore visse con la moglie Margherita Barezzi, figlia di colui che vide precocemente il talento di Verdi per la musica; vi si conservano ancora lettere autografe, documenti iconografici, ritratti originali e altri cimeli preziosi come il pianoforte sul quale provava il Maestro.
Infine sotto i portici potrete avere il piacere di mangiare in una Salsamenteria storica dove dal 1873 si possono gustare i più buoni salumi della
tradizione parmense rigorosamente con le mani e il pane, e bere il vino nella tazza.
In ultimo, poco distante dal paese, non dimenticate di omaggiare il noto Maestro visitando la sua casa natale a Roncole, in cui, grazie a speciali effetti sonori, la sua voce di fanciullo vi accompagnerà nella visita.
Buon Rigoletto a tutti!
Claudia Verga
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